Centro di informazione, documentazione e orientamento per l'autonomia, l'indipendenza e l'inclusione delle persone con disabilità.
Riconosciuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia quale "Presidio di rilevanza regionale" (L.R. 41/96, art 18, comma 2 bis).

Invalidi civili totali: la Legge non assicura “i mezzi necessari per vivere” - 26/06/2020

La Corte Costituzionale si è pronunciata in merito alla questione della legittimità costituzionale della pensione per gli invalidi civili totali sollevata dalla Corte d’appello di Torino.

In attesa che venga depositata la sentenza, l’Ufficio stampa fa sapere attraverso il sito della Corte Costituzionale che l’assegno mensile di 285,66 euro previsto dalla legge per le persone totalmente inabili al lavoro per effetto di gravi disabilità non è sufficiente a soddisfare i bisogni primari della vita. Perciò risulta violato il diritto riconosciuto dall’articolo 38 secondo cui “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento”.

È stato pertanto affermato che il cosiddetto “incremento al milione” (pari a 516,46 euro) da tempo riconosciuto, per vari trattamenti pensionistici, dall’articolo 38 della legge n. 448 del 2011, deve essere garantito anche agli invalidi civili totali (articolo 12, primo comma, della legge 118 del 1971) senza aspettare il raggiungimento del 60esimo anno di età, attualmente previsto dalla legge. Ne deriva che d’ora in avanti tale incremento dovrà essere erogato a tutti gli invalidi civili totali che abbiano compiuto i 18 anni e che non abbiano redditi su base annua pari o superiori a 6.713,98 euro.

La Corte ha poi stabilito che la propria pronuncia non avrà effetto retroattivo e si applicherà solo per il futuro, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta Ufficiale.

Comunicato stampa