Centro di informazione, documentazione e orientamento per l'autonomia, l'indipendenza e l'inclusione delle persone con disabilità.
Riconosciuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia quale Centro di Riferimento (L.R. 14 novembre 2022, n. 16, art. 12, comma 4 e ss.mm.i.).

Nuovi LEA: entreranno in vigore ad aprile? - 11/03/2024

Tra le richieste del Parlamento c’è anche quella di un’ulteriore proroga. Nel frattempo la Commissione LEA non è stata rinnovata

 

L’entrata in vigore dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) è attesa a partire dal prossimo mese di aprile. Sono diverse però le criticità recentemente emerse, che mettono in dubbio che questa data sarà rispettata. Il decreto del Ministero della salute del 23 giugno 2023 recante Definizione delle tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, anche conosciuto come Decreto Tariffe, che recepisce l’aggiornamento dei LEA previsti dal DPCM del 2017, è stato pubblicato nel mese di agosto 2023. Il DM aggiorna le tariffe delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica, fermi, rispettivamente, al 1996 e al 1999, e definisce le tariffe per le nuove prestazioni introdotte con i LEA nel 2017 in modo che siano erogate in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.

 

L’operatività dei nuovi LEA dovrebbe dunque essere imminente, ma nelle ultime settimane il Parlamento ha ripetutamente interrogato il Governo circa una serie di prestazioni non presenti nei nuovi LEA (ausili, protesi, ma anche tariffe per prestazioni cliniche come ad esempio alcune indagini genetiche fondamentali per la diagnosi delle malattie rare), sottolineando il grave ritardo nel rinnovo della Commissione LEA stessa e, addirittura, proponendo una ulteriore proroga per l’entrata in vigore degli stessi, che ne permetta una parziale revisione.

 

Vediamo nel dettaglio quali sono le richieste presentate al Governo.

 

RINNOVO DELLA COMMISSIONE LEA: L’ON. MALAVASI CHIEDE RISPOSTE

Giovedì 29 febbraio gli On. Malavasi, Furfaro, Ciani, Girelli e Stumpo hanno presentato un’interrogazione a risposta in Commissione indirizzata al Ministro della Salute Orazio Schillaci, con la quale chiedono quali siano i motivi del ritardo del rinnovo della Commissione nazionale dei Livelli Essenziali di Assistenza nonché quali siano i tempi previsti per il suo rinnovo e se il Ministro non ritenga, vista l’importanza che la commissione riveste, di adottare urgentemente le iniziative di competenza affinché quanto prima sia insediata la nuova commissione. La Commissione Livelli Essenziali di Assistenza – ricorda il testo dell’interrogazione – dura in carica tre anni a decorrere dalla data di insediamento. Il mandato della più recente Commissione, insediata nel 2020 presso il Ministero della Salute, è scaduto lo scorso 28 luglio 2023. Già il 26 luglio 2023, la Conferenza delle regioni, vista l’imminente scadenza, si è occupata del rinnovo della componente di rappresentanza territoriale, designando 14 membri in totale, di cui sette effettivi e sette supplenti. Ciò che ancora manca – sottolineano gli Onorevoli interroganti – sono le nomine dei rappresentanti del Ministero della Salute, dell’ISS, di AGENAS, di AIFA, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di alcuni delegati regionali, nominati dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome.

 

AUSILI E PROTESI: L’ON. CIOCCHETTI PROPONE LA PROROGA

Venerdì 1° marzo l’On. Ciocchetti ha presentato un’interrogazione parlamentare riguardante l’entrata in vigore del nomenclatore tariffario, sottolineando che “quello degli ausili e delle protesi attualmente in vigore è quello stabilito dal decreto ministeriale n. 332 del 1999; il documento risulta obsoleto rispetto alla naturale innovazione del settore sotto più profili: il riconoscimento di un maggiore numero di malattie da parte del Ssn; l’utilizzo di materiali più leggeri, resistenti e performanti (ad oggi non contemplati); le indicazioni dei prezzi nel tariffario che non rappresentano i reali costi di produzione poiché non aggiornati alla realtà attuale”.

 

Si legge nell’interrogazione che “l’aggiornamento dei LEA apporta importanti modifiche agli elenchi degli ausili e delle protesi, tra cui uno spostamento dall’elenco 1 dell’allegato 5 agli elenchi 2a e 2b di dispositivi e di presidi a fabbricazione continua o di serie, che devono essere applicati da un professionista sanitario abilitato, per i quali è prevista l’acquisizione tramite procedure ad evidenza pubblica; il ricorso agli appalti pubblici per l’erogazione di tutti i presidi di serie priverebbe l’assistito del diritto di scegliere l’erogatore dei dispositivi, in contraddizione con quanto stabilito dal decreto legislativo n. 502 del 1992, titolo IV – Diritti dei cittadini, articolo 14, comma 6; la modalità di fornitura tramite gara risulta inappropriata per l’erogazione di presidi non standard”.

 

Ciocchetti ha quindi evidenziato una serie di criticità sul tema: la mancata personalizzazione del servizio che potrebbe condurre i pazienti a complicazioni mediche di natura fisica e/o ergonomica e a danni psicologici quali il rigetto e l’abbandono dell’ausilio; l’ allungamento dei tempi di guarigione e quindi un aggravio dei costi per il SSN; il dilungamento dei tempi di fornitura, il carico amministrativo, l’incidenza degli adempimenti burocratici che incentiva l’acquisto tramite sistemi privati, innalzando il rischio della spesa out of pocket e rappresentando un potenziale aggravio di spesa per il Servizio Sanitario Nazionale; il sistema di fornitura tramite gare di evidenza pubbliche.

 

Inoltre, l’interrogante ha riferito che esiste una revisione del Nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi (nella formulazione in vigore da disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017), già depositata al Ministero della salute (LEA 960 – Richiesta di aggiornamento LEA), che prevede lo spostamento di classi di ausili dall’elenco 2a all’elenco 1; la formulazione di tale revisione è operata a ISO-risorse tramite la rimozione di codici che implicano l’utilizzo di materiale obsoleto, codici statisticamente mai presi in carico dal sistema nazionale.

 

A fronte di tali problematiche ha chiesto al Ministro della salute:
– se non reputi importante prorogare il termine di entrata in vigore del Nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi, almeno fino al 1° gennaio 2025;
– se non ritenga urgente instaurare un tavolo di lavoro con i rappresentanti di tutti gli attori del settore (Ministero della salute; Ministero dell’economia e delle finanze; Ministero per la disabilità; rappresentanti delle regioni; associazioni di produttori; associazioni di pazienti; associazioni di disabili; Società Scientifiche) per poter definire collettivamente un provvedimento tampone in vista dell’imminente 1° aprile;
– quali siano le intenzioni del Governo per la costituzione della Commissione dei LEA, organismo ad oggi vacante, che possa provvedere alla valutazione e all’adozione di un’opportuna revisione del Nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi.

 

LE CRITICITÀ NEI CONFRONTI DELLA GENETICA MEDICA

Lunedì 4 marzo l’On. Malavasi ha presentato un’interrogazione parlamentare riguardante il nuovo tariffario e le indagini per le malattie genetiche, portando all’attenzione del Ministro Schillaci che le nuove tecnologie di sequenziamento massivo (NGS) – il sequenziamento dell’esoma e del genoma – sono rimaste escluse dai nuovi LEA che dovrebbero entrare in vigore dal 1° aprile 2024. Ciò significa che solo alcune Regioni saranno in grado di continuare ad erogare le prestazioni relative alla diagnosi genetica delle malattie rare. Questo perché tali indagini per alcune Regioni saranno a carico del bilancio regionale (extra LEA), mentre altre dovranno proporre la compartecipazione di spesa (mediante specifico ticket dal costo differenziato). Altre ancora saranno costrette a proporre ai pazienti di sostenere per intero il costo della prestazione. Il rischio, dunque, è che senza la possibilità di usufruire in regime di esenzione ai test di NGS (Next-Generetion Sequencing) molti pazienti rimangano senza diagnosi anche se affetti da patologie gravi e debilitanti, che potenzialmente possono essere ereditarie e che potrebbero dunque interessare future gravidanze dei genitori, fratelli o sorelle già nati, o altri parenti che possono esserne affetti o portatori.

 

Con la stessa interrogazione, la Malavasi ha attenzionato anche il test genetico preimpianto (PGT) e il test prenatale non invasivo (NIPT), anch’essi esclusi dai nuovi LEA precludendo alle coppie l’accesso a questi importanti test che permettono di individuare precocemente gravi anomalie monogeniche o cromosomiche, che comportano lo sviluppo di malattie genetiche gravemente invalidanti se non mortali. Ha quindi chiesto al Ministro della salute “se non ritenga, nell’interesse esclusivo dei pazienti e a tutela del loro diritto alla salute e alle giuste cure, di individuare tutte le soluzioni necessarie ad ottemperare ad una corretta erogazione delle prestazioni suddette e a correggere tutte le evidenti anomalie”.

 

Fonte: omar