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Assunzioni agevolate 2024, alcune misure sono state eliminate, sostituite vda altre, in particolare a vantaggio di donne, giovani, over 50 e persone con disabilità. In questo post le descriviamo nel dettaglio.
Assunzioni agevolate 2024: sono state introdotte numerose novità, contributive e fiscali, a vantaggio di chi assume giovani, donne, over 50 e persone con disabilità. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi.
Nel 2024, è stata ridotta l’età massima dei giovani lavoratori che possono beneficiare delle assunzioni agevolate. Da quest’anno, i giovani devono avere meno di 30 anni, precisamente fino a 29 anni e 364 giorni, per rientrare nei criteri di agevolazione. La modifica serve a incentivare l’ingresso nel mondo del lavoro di persone ancora più giovani.
È stata anche introdotta una modifica alla riduzione dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro: passa dal 100% al 50%, con un tetto massimo di 3.000 euro all’anno, ridistribuiti in quote mensili. Di conseguenza, il massimale di decontribuzione mensile applicabile è di 250 euro.
Nonostante queste modifiche, il periodo massimo di fruizione dell’incentivo resta a 36 mesi, senza l’estensione a 48 mesi precedentemente prevista per il triennio 2021-2023 nelle aziende del Mezzogiorno.
Restano invariati i requisiti soggettivi del lavoratore: è essenziale che il lavoratore non sia mai stato impiegato a tempo indeterminato, né con lo stesso datore di lavoro né con altri, durante l’intero arco della sua vita lavorativa, a eccezione degli impieghi sotto contratto di apprendistato professionalizzante.
L’incentivo non copre: contratti di apprendistato, lavoro intermittente, lavoro domestico. Non è applicabile nel caso di assunzioni di giovani in posizioni dirigenziali. Inoltre, l’azienda non deve aver effettuato licenziamenti individuali o collettivi nella stessa unità produttiva nei 6 mesi antecedenti e non deve procedere a licenziamenti per GMO dello stesso lavoratore agevolato o di altri lavoratori della stessa qualifica nei 6 mesi successivi all’assunzione agevolata.
Per garantire una chiara comprensione di queste regolazioni, la circolare INPS di riferimento è la n. 40 del 2018.
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Dal 2024 c’è una revisione degli incentivi legati all’assunzione di donne svantaggiate, con un ritorno alle modalità applicate prima degli ultimi tre anni. La principale consiste nella riduzione della decontribuzione: il sostegno fiscale si dimezza, passando dal 100% al 50% dei contributi a carico dei datori di lavoro, e questa volta include anche i contributi INAIL. A differenza del passato, non è più previsto un tetto massimo annuale alla decontribuzione, una variabile che negli ultimi tre anni era fissata a 8.000 euro.
I requisiti necessari per accedere a questi incentivi sono invariati rispetto agli anni precedenti. Le donne svantaggiate devono soddisfare uno dei seguenti criteri:
La durata dell’incentivo varia in base alla tipologia contrattuale:
Queste disposizioni non richiedono l’approvazione della Comunità Europea per essere applicate.
Nel triennio 2024-2026, è previsto un particolare incentivo per i datori di lavoro privati che decidono di assumere donne vittime di violenza. Questa misura si inserisce all’interno di un contesto di supporto più ampio mirato a facilitare la reintegrazione lavorativa di queste donne.
Le donne che possono beneficiare di questo incentivo sono quelle che:
L’esonero contributivo offerto ai datori di lavoro copre il 100% dei contributi previdenziali, con un limite massimo di 8.000 euro annui, calcolati su base mensile. Questo beneficio non influisce negativamente sulla futura pensione della lavoratrice.
La durata dell’esonero varia a seconda della tipologia del contratto di lavoro:
Questo incentivo è considerato un aiuto di Stato e rientra quindi nei limiti del regime “de minimis”, che ammette un massimo di 300.000 euro per tre esercizi finanziari. Non è necessaria l’autorizzazione della Commissione Europea per l’attivazione di questi incentivi.
A partire dal 1° gennaio 2024, c’è un incentivo specifico per l’assunzione di beneficiari dell’assegno di inclusione (Adi) e del supporto per la formazione e il lavoro (Sfl).
I datori di lavoro possono stipulare diverse tipologie di contratto per usufruire di questi incentivi:
L’esonero contributivo dipende dalla tipologia del contratto:
Per accedere a questi incentivi, i datori di lavoro devono:
Esistono specifiche limitazioni per garantire l’efficacia e la correttezza nell’uso di questi incentivi:
Questi incentivi sono concessi nei limiti degli aiuti “de minimis”, che stabilisce un tetto massimo di aiuti di stato che un’entità può ricevere.
Per i datori di lavoro del settore privato, è disponibile un esonero contributivo del 50% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per l’assunzione di persone con almeno cinquant’anni di età, che sono state disoccupate per almeno 12 mesi. Questo incentivo è serve a incoraggiare l’occupazione di lavoratori senior, spesso considerati una risorsa preziosa ma sottovalutata nel mercato del lavoro.
L’esonero contributivo si applica per diverse durate a seconda del tipo di contratto:
L’agevolazione può essere combinata con altri esoneri o riduzioni contributive, ma sempre entro i limiti della contribuzione dovuta.
I datori di lavoro del settore privato che assumono persone disabili, anche se non obbligati per legge, possono beneficiare di un incentivo economico calcolato sulla retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali. L’importo dell’incentivo varia a seconda del grado di disabilità del lavoratore e della tipologia del contratto.
Nel 2024, le aziende che effettueranno nuove assunzioni potranno beneficiare di una maggiorazione del costo ammesso in deduzione. Questa agevolazione si applica specificamente alle assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Per qualificarsi a questa agevolazione, i datori di lavoro devono:
Tuttavia, l’agevolazione non è disponibile per le società e gli enti in condizioni come:
L’incentivo prevede una maggiorazione del 20% del costo ammesso in deduzione e si basa su due requisiti principali:
La maggiorazione del 20% si applica al minore tra i due importi: il costo dei neoassunti sostenuto nel 2024 o l’incremento complessivo del costo del personale dipendente rispetto al 2023.
Fonte www.lavoroepensioni.it